Non ci credevo che questo tizio, Tonelli è il suo nome, potesse aver detto davvero quelle parole. Invece il suo lancio ANSA, poi celebrato con il trionfale annuncio "la posizione del SAP è stata ripresa da molte agenzie e quotidiani" mi conferma che avevo letto correttamente. Il SAP, per bocca di Tonelli, ha oggi sancito - in margine alla sentenza di assoluzione per mancanza di prove degli imputati nel processo per l'omicidio Cucchi - che non è necessario cercare responsabili di una morte violenta. Perchè le vittime di morta violenta non sono tutte uguali, come si legge in queste righe.
Non conosco le carte processuali e non mi sono troppo avvicinato a questa storia che fin dall'inizio mi ha trasmesso angoscia e senso di impotenza. Non voglio aggiungere niente al riguardo. Ho solo da dire che un comunicato come questo, in un giorno come questo, esprime la totale mancanza di senso dello stato, oltre che un uso strumentale della storia e delle storie. Che c'entra Raciti? che centra la Fallaci? Era in gioco nel processo la reputazione dei servitori dello stato o la ricerca dei responsabili di un fatto di violenza? E in una situazione simile, prego il signore che non succeda mai più, possiamo davvero permetterci di non cercare i responsabili?
Non voglio credere che in una democrazia che ha quasi 70 anni la legge si collochi all'opposto della legalità. Non solo perchè so benissimo che le forze di polizia sono in larghissima parte rappresentate da posizioni, anche istituzionali e sindacali, non collimanti con le affermazioni fascistoidi e intimidatorie del SAP. Ma perchè confido che anche tra gli associati a quel sindacato, anche tra quelli che oggi festeggiano l'assoluzione di colleghi e amici, prevalga l'equazione legge=legalità. La legge è considerata maggioritariamente necessaria, e se esiste una qualsiasi legge è del tutto auspicabile che l'attore che si adopera per il suo rispetto possa contare una totale credibilità. Ma se la legge, o meglio che la deve far rispettare, si sente libera di imporre i propri convincimenti morali sopra la pelle dei propri concittadini, allora è la legge a negare la legalità .
Vogliamo davvero considerare delle differenze nelle responsabilità di chi, che ne so io, violenta una prostituta rispetto a un'altra categoria di donne? Vogliamo pensare che essere violenti con i vagabondi o con gli ubriachi possa essere considerato un comportamento meno immorale rispetto ad altre forme di violenza privata? Chiediamo a questo Tonelli di tacere, per carità. Per evitare che la reputazione di tutte le forze dell'ordine e dello stato stesso scenda pericolosamente sotto il livello di guardia.
Non conosco le carte processuali e non mi sono troppo avvicinato a questa storia che fin dall'inizio mi ha trasmesso angoscia e senso di impotenza. Non voglio aggiungere niente al riguardo. Ho solo da dire che un comunicato come questo, in un giorno come questo, esprime la totale mancanza di senso dello stato, oltre che un uso strumentale della storia e delle storie. Che c'entra Raciti? che centra la Fallaci? Era in gioco nel processo la reputazione dei servitori dello stato o la ricerca dei responsabili di un fatto di violenza? E in una situazione simile, prego il signore che non succeda mai più, possiamo davvero permetterci di non cercare i responsabili?
Non voglio credere che in una democrazia che ha quasi 70 anni la legge si collochi all'opposto della legalità. Non solo perchè so benissimo che le forze di polizia sono in larghissima parte rappresentate da posizioni, anche istituzionali e sindacali, non collimanti con le affermazioni fascistoidi e intimidatorie del SAP. Ma perchè confido che anche tra gli associati a quel sindacato, anche tra quelli che oggi festeggiano l'assoluzione di colleghi e amici, prevalga l'equazione legge=legalità. La legge è considerata maggioritariamente necessaria, e se esiste una qualsiasi legge è del tutto auspicabile che l'attore che si adopera per il suo rispetto possa contare una totale credibilità. Ma se la legge, o meglio che la deve far rispettare, si sente libera di imporre i propri convincimenti morali sopra la pelle dei propri concittadini, allora è la legge a negare la legalità .
Vogliamo davvero considerare delle differenze nelle responsabilità di chi, che ne so io, violenta una prostituta rispetto a un'altra categoria di donne? Vogliamo pensare che essere violenti con i vagabondi o con gli ubriachi possa essere considerato un comportamento meno immorale rispetto ad altre forme di violenza privata? Chiediamo a questo Tonelli di tacere, per carità. Per evitare che la reputazione di tutte le forze dell'ordine e dello stato stesso scenda pericolosamente sotto il livello di guardia.